DESCRIZIONE
Dalla storia dell’Associazione Professori e Cultori di Liturgia si possono recepire almeno tre “lezioni”. La prima riguarda l’importanza di essere associati con una propria autonomia. Il faticoso cammino iniziale con cui si è giunti a questo risultato non è espressione di contrapposizione ad altre realtà, ma piuttosto di maturazione della scienza liturgica come disciplina teologica a pieno titolo, chiamata proprio in quanto tale a svolgere uno specifico ministero. La seconda lezione riguarda il “buon esercizio” di questa autonomia, che non separa mai l’impegno della ricerca dal confronto con la pratica liturgica. La terza lezione riguarda il posizionamento dell’Associazione nell’orizzonte ecclesiale dato dal Concilio Vaticano II: scelta irrinunciabile, che l’Associazione ha assunto nell’ottica di portare avanti il compito del movimento liturgico in questa nuova fase. Perciò, fedele al proprio “ministero teologico”, l’Associazione non ha mai smesso di interrogare la storia e il presente, in modo critico, per accrescere la consapevolezza delle ricchezze e dei limiti dell’attuale pratica liturgica e per cogliere le risorse di cui la Chiesa oggi può avvalersi. Il presente volume rende conto della ricchezza di questo percorso e offre preziosi stimoli riflessivi per lo sviluppo della scienza liturgica.