La Divina Commedia nell`interpretazione del più grande critico letterario italiano. Non è qui il caso di ricordare l’importanza di queste pagine estrapolate dalla Storia della Letteratura italiana, nella dinamica degli studi danteschi (e per i nostri lettori basterà il rinvio ai fondamentali contributi di Sergio Romagnoli: Lo svolgimento della critica dantesca desanctisiana, del 1953; Francesco De Sanctis a Torino e i suoi studi su Dante, del 1954; oltre naturalmente al volume desanctisiano di Lezioni e saggi su Dante, a c. dello stesso Romagnoli, torino, einaudi, 1967, e agli Studi su De Sanctis, torino, einaudi, 1962).
De Sanctis lettore e interprete di Dante resta insuperabile, nel cogliere le sfumature più delicate e più tenui, nel passaggio dalla poesia dell’Inferno a quella del Purgatorio, e da questa a quella del Paradiso: «Questa intimità, questo tenere nel cuore un cantuccio chiuso al mondo, riservato alla famiglia, agli amici, all’arte, alla natura, quasi tempio domestico, impenetrabile a’ profani, è il mondo rappresentato nel Purgatorio » (p. 108). e ancora: «il Purgatorio è il dolce rifugio della vecchiezza.
Quando la vita si disabbella a’ nostri sguardi, la santità degli affetti domestici tra la famiglia e gli amici, nelle opere dell’arte e del pensiero, il Purgatorio ci s’illumina di diva luce e diviene il nostro libro, e ci scopriamo molte delicate bellezze, una gran parte di noi». colpiscono ancora per la loro «attualità», dopo centocinquanta anni da quando furono formulate, certe annotazioni desanctisiane sulle similitudini dantesche, e su quelle del Paradiso in particolare (pp. 135-sgg.). (estratto da la Rassegna della Letteratura Italiana, numero luglio-dicembre 2019)
Editore:
ECRA EDIZIONI
Genere:
Critica Letteraria
Pagine:
164
Formato:
195x125x9
Pubblicazione:
2017
ISBN:
9788865582244