«E vale la pena mettere in evidenza quanto l’autrice possa aver assimilato dal linguaggio cinematografico, con le sue sequenze sconnesse, ma che ne costituiscono la materia, e dalle più moderne tecniche di composizione musicale, che conferiscono alle sue pagine una crescente complessità e un rinnovato interesse per chi anela all’elaborazione di una prosa lontana dalle convenzioni correnti.»
(Rodolfo Modern)
DESCRIZIONE
«Questo libro è insolito, almeno dal punto di vista della tradizione consolidata [...]. Il filo narrativo non è logicamente, né temporalmente sostenuto. Il senso del racconto, un viaggio, uno sradicamento, un costante mal di vivere, i genitori, le sorelle, i figli, il marito, la guaritrice, i simboli di una natura avversa (piove in continuazione, la pozzanghera cresce, ecc.), la forma epistolare, i ricordi, quasi sempre ingrati, l’oltraggio all’anima e al corpo, l’infanzia perduta, le morti, il vuoto che il disamore crea, un materiale ricco e apparentemente disposto in modo caotico che, paradossalmente, costringe a una lettura attenta e intensa, seppure gli elementi costitutivi possano essere smontati nelle loro strutture basilari. La difficoltà sta in questa totalità costruita, fatta di scampoli, di frammenti disarticolati dove lo sfondo si chiama disperazione e fallimento.» (Rodolfo Modern)
AUTORE
SUSANA SZWARC è nata in Argentina nel 1952. Ha pubblicato libri di poesie, testi di narrativa e opere teatrali. Tra le sue ultime pubblicazioni si ricordano l’antologia di racconti La resolana (ConTexto, 2018), quella poetica Decir la suerte (ConTexto, 2021), e la raccolta di poesie Caracú (Pixel, 2021), tutte edite in Argentina. In Spagna, invece, sono stati ristampati i suoi libri Bailen las estepas (Ediciones Liliputienses, 2016), El ojo de Celan (Polibea, 2019), e Ahora Bárbara dice: (Polibea, 2023). Questi ultimi due volumi di poesia sono stati tradotti in francese da Cristina Madero (Barbara dit :, Abra Pampa Éditions, 2011), e in italiano da Alessio Brandolini (L’occhio di Celan, Edizioni Fili d`Aquilone, 2016); mentre la sua opera in prosa Trenzas è stata tradotta in tedesco da Erna Pfeiffer (Zöpfe. Das geraubte Geheimnis, Löcker, 2019). Inoltre, suoi racconti e componimenti poetici sono stati tradotti in diverse lingue tra cui il cinese mandarino, il rumeno e l`inglese. Le sue opere sono state rappresentate in vari teatri argentini e il compositore Cristian Varela ha utilizzato il suo racconto No camines en el barro per la composizione dell’omonima opera andata in scena nel 2011.
AGOSTO 2024
Editore:
LEBEG
Pagine:
96
Pubblicazione:
2024
ISBN:
9788899599287